La sindrome da smartphone

Si chiama “Sindrome da smartphone” (o text neck syndrome), ed è la
conseguenza di eccessive tensioni alla colonna cervicale causate dal guardare
in avanti o verso il basso smartphone e tablet. Quotidianamente scriviamo e
guardiamo video adottando una postura errata del capo che comporta un aumento
dell’angolo di flessione della testa rispetto alla colonna cervicale, con
conseguente stress muscolare e dolore.

Cosa possiamo fare???

Possiamo innanzitutto limitare per i nostri bambini l’utilizzo di questi
dispositivi elettronici al minimo, e quando li utilizzano, posizionarli
davanti alla linea degli occhi, su un piano orizzontale, a debita distanza.

Noi adulti, per evitare future artriti, discopatie (ernie cervicali),
intorpidimenti delle braccia e cefalee, possiamo cambiare le nostre abitudini
imparando a mantenere lo sguardo orizzontale con il device in posizione
verticale, davanti al viso; fare dello stretching per i muscoli del collo;
utilizzare, se possibile, il monitor del pc (ben posizionato) quando dobbiamo
leggere documenti per molto tempo, preferendolo al tablet; infine, se proprio
non vogliamo staccarci dallo smartphone, un’app ci può aiutare in tempo reale
(Head up – protect you neck) mostrando l’angolo di inclinazione del capo ed
il tempo di utilizzo.

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Reflusso gastroesofageo

I succhi gastrici prodotti dallo stomaco hanno un pH acido e sono indispensabili per la digestione. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando c’è un ritorno di acido dallo stomaco verso l’esofago e ciò avviene quando lo sfintere esofageo inferiore (LES) è indebolito o compromesso; è una patologia frequentissima e interessa tutta la popolazione, dai neonati agli anziani, in relazione a fattori predisponenti legati all’età.

I sintomi del reflusso gastroesofageosono il bruciore all’altezza dell’esofago, dietro lo sterno, con la sensazione di irradiamento dell’acidità fino alla gola e conseguente rigurgito. Spesso ai disturbi propri del reflusso si associano altri disturbi legati ad altre patologie, come tosse cronica, asma, laringitiraucedine. L’osteopata, una volta appurata la disfunzione, lavorerà sulla mobilità in particolare a livello dello iato esofageo, situato nella porzione sinistra del diaframma; dopodiché, si valuteranno tutte le connessioni dello stomaco, le corrispondenze organiche vertebrali e nervose, andando a mobilizzare i tessuti laddove si è trovata una restrizione di mobilità.

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traumi muscolari

i traumi muscolari sono rappresentati in maggiore percentuale da lesioni sportive dovute generalmente allo scarso riscaldamento prima dell’allenamento o al ritorno precoce all’attività sportiva prima di essere guariti da un precedente trauma. Gli stessi problemi si possono verificare durante una qualunque attività quotidiana. Movimenti improvvisi e sforzi fisici superiori alle proprie possibilità possono causare traumi ai muscoli di tutto il corpo, traumi che possono variare dallo stiramento modesto alla rottura muscolare completa.

I sintomi di un trauma muscolare possono essere: gonfiore, lividi o arrossamento, dolore sia nel movimento che nell’immobilità, debolezza muscolare della parte interessata.

Un esame approfondito e la richiesta di informazioni sullo stato generale della salute e in particolare sullo stile di vita condotto restituiranno la diagnosi completa e il piano di intervento per la risoluzione del problema.

Spesso la valutazione del livello della forma fisica e l’osservazione attenta di tutte le parti del corpo del paziente da parte dell’osteopata contribuiscono a chiarire i fattori che potrebbero aver avuto un ruolo decisivo nel generare la lesione. 

Le persone spesso si fanno male perché le loro articolazioni e i loro muscoli sono rigidi o deboli e quindi non riescono a far fronte alle sollecitazioni alle quali sono state sottoposte. 

È fondamentale valutare se ci sono problemi di stile di vita che rendono più vulnerabile il soggetto alle tensioni muscolari.

Il trattamento osteopatico si concentrerà sulla riduzione del dolore promuovendo una migliore circolazione nelle aree colpite per accelerare i tempi di recupero. Questa strategia potrà includere il massaggio e la manipolazione dei tessuti molli per migliorare la libertà di movimento e la flessibilità. Verranno inoltre trattate le strutture correlate per rafforzarle accelerando il recupero e aiutando a prevenire episodi simili in futuro.

Si potranno suggerire una serie di esercizi che aiuteranno il movimento, miglioreranno la flessibilità e aumenteranno la forza del muscolo colpito. Si potrà arrivare a suggerire addirittura un cambiamento di stile di vita o della tecnica di svolgimento di un dato esercizio, per conquistare il benessere generale desiderato.

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distorsioni e tendiniti

Distorsioni, stiramenti e tendiniti si possono verificare in particolare quando una determinata parte del corpo viene sottoposta a stress fisico di elevata intensità per un breve periodo oppure di normale o media intensità per un lungo periodo. In queste circostanze, i muscoli e le articolazioni sono costretti a eseguire movimenti per i quali non sono preparati o progettati. 

Di questa categoria di problematiche fanno parte il classico slogamento o tendinite della caviglia, la distorsione del ginocchio, lo slogamento o la tendinite del polso, gli strappi muscolari di vario genere, la tendinite del gluteo, la tendinite del sovraspinato (spalla), ecc.

Si parla di distorsione e tendinite quando lo stiramento eccessivo delle strutture determina danni al muscolo, al tendine o alle fibre legamentose. La parte del corpo colpita da questi problemi risulterà probabilmente gonfia e calda al tatto, sintomo dell’infiammazione. Nei primi momenti è suggerito l’utilizzo di ghiaccio e l’immobilizzazione della parte infiammata. 

Il problema deve essere in primis diagnosticato ortopedicamente, se di modesto livello, può essere trattato direttamente dall’osteopata.  

il trattamento osteopatico può includere massaggio, stretching, rilascio miofasciale, terapia con trigger point, mobilizzazione articolare.

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gonalgia

Il ginocchio costituisce l’articolazione più grande e complessa del corpo umano poiché contiene una notevole serie di strutture di vario tipo (ossa, tendini, muscoli, nervi, cartilagini) con funzioni diverse ma perfettamente complementari oltre a dover sopportare buona parte di tutto il peso corporeo. Un qualsiasi squilibrio anche minimo all’interno del ginocchio causa dolori e depotenziamenti di tutta l’area la cui risoluzione necessita di cura appropriate, tempo e pazienza. 

Molti problemi del ginocchio possono essere trattati in osteopatia. Alcuni di essi possono avere completa risoluzione altri possono essere gestiti e se ne può ottenere una riduzione dei sintomi. Ecco alcuni dei più comuni problemi al ginocchio:

osteoartrosi, dolore riferito, borsite, lesioni sportive, meniscali, cartilaginee, osteo-legamentose.

I danni si verificano spesso a queste strutture quando il ginocchio viene sottoposto ad una iper-rotazione od iper-flessione/estensione.

L’osteopata ovviamente anche in questo caso osserva la persona nel suo insieme per valutare articolazioni e muscoli a partire dalla parte bassa della schiena fino ai piedi, in modo da determinare la causa del dolore al ginocchio. Il disturbo verrà quindi gestito trattando in primis i tessuti molli, poi l’articolazione con esercizi di stretching e manipolazione, a seconda dei casi. La terapia potrà anche comprendere idroterapia (caldo-freddo) ed alcuni esercizi da fare a casa. 

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dolori anca e bacino (coxalgia)

Le cause più frequenti di dolore all’anca e al bacino sono: borsite, artrosi dell’anca, lesioni muscolari, problemi lombari e problemi al ginocchio, problemi alla caviglia.

Tutti questi problemi interessano sempre i muscoli, i tendini, le ossa e le cartilagini che si infiammano o si logorano per il troppo uso o per l’uso sbagliato.

Anche in questo caso può essere il superlavoro di un distretto corporeo la ragione del problema ovvero troppo carico in poco tempo oppure carico normale per molto tempo su una o più strutture tra quelle elencate.

I sintomi come al solito si manifestano con dolore localizzato e dislocato rispetto al nucleo del problema, gonfiore esteso, calore intorno alla parte interessata e ridotto movimento. I sintomi possono a volte peggiorare di notte.

Una postura sbagliata reiterata nel tempo, un esercizio fisico eseguito non correttamente, un precedente infortunio al ginocchio o alla parte lombare della colonna possonocontribuire al cambiamento dell’assetto dell’anca con conseguenti problematiche dovute al fisiologico adattamento di tutta l’area.

Il trattamento osteopatico prevede l’osservazione attenta del movimento del bacino e degli arti inferiori per aiutare a determinare la causa del dolore. Conseguentemente la terapia può prevedere il trattamento dei muscoli circostanti la parte malata per ridurre rigidità e dolore e far defluire la linfa per ridurre il gonfiore e ripristinare la normale circolazione sanguigna risolvendo di conseguenza l’infiammazione.

Inoltre il terapeuta potrebbe suggerire alcuni esercizi da fare a casa per accelerare la guarigione.

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dolori mandibolari (atm)

L’alterazione della buona funzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) causa problemi a volte molto importanti e rende la qualità della vita del paziente precaria. Il ripristino della funzione ottimale riduce e spesso annulla completamente i sintomi e i dolori associati all’alterazione della funzione ATM.

L’ATM è l’unica articolazione sospesa del corpo umano. Costituisce la cerniera che collega l’osso mascellare alle altre ossa del cranio, permettendo allostesso di muoversi su e giù,destra e sinistra, per parlare, masticare e sbadigliare. La sua forma e funzione lo rende soggetto a stress meccanici che provengono dalle ossa temporali craniche, dalla base del cranio, dalle vertebre cervicali superiori e dalle spalle e dalle ossa del colletto, tutte collegate ai muscoli dalle ATM. Spesso il problema può essere causato anche dal semplice digrignare o serrare i denti durante il sonno o anche da svegli in una particolare condizione di stress.

La corretta funzione articolare dell’ATM ha come presupposto ottimi contatti dentali in mancanza dei quali la mascella può andare fuori linea. 

Il dolore, unitamente all’eventuale rumore o scricchiolio dell’articolazione avvertiti, possono essere risolti con il trattamento osteopatico al fine di ripristinare le normali funzioni come aprire e chiudere la bocca, masticare, sbadigliare e parlare. I sintomi più comuni di un problema all’ATM includono: stanchezza, torcicollo, mascella serrata o bloccata, dolore al viso e mal di testa.

Il trattamento osteopatico, trattando i muscoli, i legamenti e l’osso, bilancia efficacemente le forze meccaniche sulle strutture circostanti,libera le ATM da forme di costrizione. 

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epicondilite (gomito del tennista)

Il gomito del tennista si verifica quando i muscoli estensori dell’avambraccio si infiammano a causa di un uso eccessivo o di uno strumento inidoneo.

I sintomi del gomito del tennista iniziano spesso in maniera graduale: in principio con un leggero disagio all’avambraccio per poi peggiorare nelle successive settimane e mesi. I sintomi riferiti dai pazienti sono dolore o sensazione di bruciore all’avambraccio e mancanza di forza nella presa.

Il gomito racchiude tante strutture con diverse funzioni in un piccolo spazio che sono costantemente sollecitate nelle attività quotidiane: scrivere, digitare, portare oggetti, bere e mangiare. A queste si aggiungono le eventuali attività sportive che il soggetto pratica e che sovraccaricano gli stessidistretti di un lavoro straordinario. Non è infrequente che queste aree si infiammino in maniera anche importante.

Ovviamente il nome del disturbo (gomito del tennista) è simbolico perché lo stesso problema frequentemente affligge artigiani e tutti coloro che per lavoro sollecitano molto i muscoli delle braccia.

Principalmente giova all’epicondilite soprattutto nella fase iniziale il freddo (borsa del ghiaccio) e il riposo assoluto.

Successivamente alla fase acuta l’osteopata lavora per la risoluzione del disturbo, attraverso il trattamento dei tessuti molli per ridurre qualsiasi tensione nei muscoli estensori intervenendo anche su altri muscoli del braccio, come i flessori, i bicipiti, i tricipiti fino alla spalla e valutando anche le articolazioni del braccio per accertare che tutto funzioni nel modo più efficiente possibile, senza sovraccarichi sulle aree già compromesse.

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tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è una problematica diffusa che colpisce le strutture del polso e della mano in generale. 

Chi è colpito dal tunnel carpale lamenta spesso intorpidimento o dolore alla mano e occasionalmente nell’avambraccio, e spesso denuncia una mancanza di forza e precisione nelle azioni compiute con il pollice. 

Il problema è determinato dalla compressione del nervo mediano del polso che può avere origine da una gravidanza, dall’utilizzo di attrezzature non ergonomiche o anche dall’artrite reumatoide.

Il trattamento manipolativo osteopatico può essere utilizzato per alleviare il dolore e ripristinare l’equilibrio delle aree interessate. Si possono detendere i tessuti molli,  liberare le aderenze tissutali, aumentare la lunghezza del TCL per diminuire la pressione  attraverso l’allargamento del tunnel carpale con conseguente decompressione del nervo mediano, aumentando il range di movimento e rafforzando la muscolatura dell’area. La disfunzione nervosa verrà contrastata dall’aumento della circolazione sanguigna e dalla migliore funzionalità articolare.

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colpo di frusta

Qualunque circostanza in cui il corpo subisce un improvviso cambiamento di velocità può determinare il problema che tutti conosciamo con il nome di “colpo di frusta”. 

Nel 90% dei casi il colpo di frusta è causato da un incidente stradale, ma lo stesso problema può anche essere determinato semplicemente da una caduta, da spinte in generale, da una mossa sbagliata durante l’attività sportiva, da alcuni sport estremi…

L’entità del trauma e i relativi sintomi, dipendono dalla sorpresa dell’impatto; più è improvvisa la causa dell’incidente, meno il corpo è pronto al contraccolpo e di conseguenza i muscoli non proteggeranno a sufficienza le parti più esposte. 

il sintomo più frequente è il dolore al collo che può insorgere immediatamente o anche a distanza di mesi dalla genesi del trauma. I piccoli traumi che non si manifestano immediatamente sono i più insidiosi perchè i sintomi si manifesteranno a distanza di tempo e verosimilmente non saranno ricollegabili al trauma che li ha originati con conseguente difficoltà di contestualizzazione.

Gli altri sintomi legati al colpo di frusta sono:

Mal di testa, vertigini e nausea, formicolio alle braccia, dolori alle mascelle, dolore alla spalla, stanchezza, sonnolenza, mal di schiena lombare, problemi di udito e visione, disordini del sonno.

E’ fortemente consigliato andare in ospedale e fare possibilmente una risonanza per scongiurare fratture vertebrali o problemi di grave entità o in ogni caso per verificare fin dove si è propagato il trauma lungo la colonna vertebrale.

Il colpo di frusta investe il cranio, la colonna e il bacino. In seguito al trauma la “dura madre” si irrigidisce e determina i sintomi neurologici descritti. l’osteopata si assicura in primo luogo, che le suddette strutture siano mobili e lavora poi su tutte le aree del corpo sulle quali si irradia il dolore.

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