I succhi gastrici prodotti dallo stomaco hanno un pH acido e sono indispensabili per la digestione. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando c’è un ritorno di acido dallo stomaco verso l’esofago e ciò avviene quando lo sfintere esofageo inferiore (LES) è indebolito o compromesso; è una patologia frequentissima e interessa tutta la popolazione, dai neonati agli anziani, in relazione a fattori predisponenti legati all’età.
I sintomi del reflusso gastroesofageosono il bruciore all’altezza dell’esofago, dietro lo sterno, con la sensazione di irradiamento dell’acidità fino alla gola e conseguente rigurgito. Spesso ai disturbi propri del reflusso si associano altri disturbi legati ad altre patologie, come tosse cronica, asma, laringiti, raucedine. L’osteopata, una volta appurata la disfunzione, lavorerà sulla mobilità in particolare a livello dello iato esofageo, situato nella porzione sinistra del diaframma; dopodiché, si valuteranno tutte le connessioni dello stomaco, le corrispondenze organiche vertebrali e nervose, andando a mobilizzare i tessuti laddove si è trovata una restrizione di mobilità.